venerdì 9 novembre 2012

DAMANHUR e L'ECOLOGIA DUE SPONDE OPPOSTE! 3


«Ci teniamo al territorio Fiducia in chi deciderà»

Vidracco, “Con te per il paese” spezza una lancia a favore dell’impianto «Purché non sia inquinante e venga gestito in modo trasparente 
VIDRACCO. La questione della centrale a biomassa che dovrebbe essere realizzata a Vidracco continua a tenere banco.
Chiamata in causa ripetutamente dai vari interlocutori, in massima parte preoccupati dalle implicazioni per il territorio interessato e confinante, questa volta è la lista “Con te per il paese”, per bocca del suo presidente Roberto Sparagio.
«Noi viviamo e lavoriamo in gran parte in questo territorio e non abbiamo certo intenzione di barattare la nostra salute e quella dei nostri figli con i soldi di una centrale elettrica - esordisce Sparagio -. Il progetto per la costruzione della centrale, sostenuto a suo tempo da noi e dal Comune di Vidracco, è radicalmente cambiato da circa un anno. Una legge del Governo Berlusconi ha imposto la chiusura e la vendita delle piccole società a capitale pubblico e privato, come "Vidracco Energia", costituita dal Comune per gestire l'impianto: una legge che ha tagliato le gambe alle autonomie locali, favorendo le grandi società miste, tanto ambite dai partiti». Ed è così che la gara d'appalto per l'acquisto della società vidracchese è stata vinta da “Ky Energy”, azienda italiana in possesso di un brevetto diverso dal precedente. «Alla nuova proprietà e al Comune di Vidracco - continua il documento di “Con te per il paese” - abbiamo chiesto di mantenere lo spirito del vecchio progetto: tecnologia non inquinante, compatibile con l'ambiente e una gestione chiara e trasparente della centrale elettrica. Nei giorni scorsi abbiamo preso atto dei documenti presentati e presto visiteremo un impianto analogo attivo in Europa, per constatare direttamente il funzionamento della tecnologia che la Provincia di Torino valuterà nella prossima conferenza servizi. «Oggi rinnoviamo la richiesta - prosegue Roberto Sparagio - già fatta in precedenza di escludere l'utilizzo di sostanze liquide e rifiuti solidi urbani, di garantire che non ci siano odori sgradevoli, che i fumi abbiano valori ben al di sotto dei limiti di legge e che il trasporto giornaliero delle materie prime sia limitato a pochi autocarri. Siamo anche convinti che i dati sul funzionamento della centrale, monitorati in ogni istante da Arpa, debbano essere verificati in parallelo dal Comune di Vidracco e debbano essere leggibili in tempo reale in un display pubblico, visionabile sul web e dai cittadini.Il nostro movimento politico ha piena fiducia della capacità di valutazione e di controllo dei tecnici provinciali, regionali e dell'Arpa». “Con te per il paese” ha anche chiesto al Comune di Vidracco di organizzare incontri pubblici, anche con i tecnici della società che realizzerà l’impianto, per condividere domande e risposte sul funzionamento della centrale elettrica. (t.p.)
Forse il denaro non è il motivo principale, certo che è curioso leggere in un articolo della sentinella del canavese, quanto segue:
Gli amministratori castellamontesi si riservano, nel caso la Provincia di Torino autorizzi la Ki Energy a costruire l’impianto (che dovrebbe portare nelle casse del Comune di Vidracco circa 225mila euro l’anno) di monitorare costantemente l’area in modo da tutelare la salute dei loro concittadini. Intanto, prosegue la raccolta firme di Chiusella Vivo che lunedì 28 sarà al mercato.
Insomma 225.000 buoni motivi per vendere il progetto. Se il sindaco e la giunta fossero cittadini comuni, nessuno avrebbe dubbi circa questi movimenti, ma sia il sindaco che la maggioranza sono adepti iniziati della comunità di damanhur, io penso che ci voglia una bella faccia tosta a dichiarare che non sussistano influenze da parte della comunità.

DAMANHUR e L'ECOLOGIA DUE SPONDE OPPOSTE! 2

«L’impianto è un inceneritore»

Vidracco, la Provincia riclassifica il progetto della Vidracco Energia. Per l’azienda tutto da rifare
    di Mariateresa Bellomo
    VIDRACCO. Cambio di rotta obbligato per la Vidracco Energia Srl che dovrà rivedere il proprio progetto di realizzazione di un impianto in località Carpineto, all’imbocco della Valchiusella. Il progetto, al momento nella sua fase preliminare, è stato sottoposto all’esame di una commissione della provincia di Torino costituita ad hoc con l’incarico di analizzare la documentazione presentata dalla Vidracco Energia Srl (istruttoria condotta con il supporto dell’Arpa). Il responso dei tecnici è stato inequivocabile: quello della Vidracco Energia Srl non è un impianto di recupero, come da presentazione del progetto da parte dei proponenti, ma di incenerimento. Ma c’è di più. Nella determina del Servizio valutazione impatto ambientale della Provincia si legge pure, nero su bianco, che l’impianto è classificabile “tra le industrie insalubri di prima classe”. A spiegare le motivazioni della Provincia la dirigente Paola Molina che fa sapere: «Sgombriamo subito il campo dagli equivoci, abbiamo preso visione del progetto, che è ancora nella sua fase preliminare e abbiamo rilevato delle problematiche di cui la Vidracco Energia Srl è invitata a tenere conto prima della presentazione del progetto definitivo alla valutazione di impatto ambientale». La commissione provinciale ha rimarcato alcune carenze nella documentazione presentata per la realizzazione del progetto: le esatte composizioni dei fanghi utilizzati, l'abbattimento delle emissioni, lo smaltimento delle acque e dei vapori. L'inceneritore andrebbe a posizionarsi, poi, nei pressi della riserva naturale dei monti Pelati, un'area di forte pregio naturalistico inserita dalla regione Piemonte nella rete ecologica provinciale per il mantenimento della biodiversità. Oltre alla presenza di numerose abitazioni nelle vicinanze, alcune a poche decine di metri dall’impianto. Grossi dubbi, inoltre, per la distanza dall'area di produzione dei fanghi, che si trova a Castiglione Torinese, a oltre 50 chilometri da Vidracco. E viene fatta rilevare la mancanza di infrastrutture adatte al trasporto e al conferimento di ingenti quantità di reflui. Le strade presenti non sarebbero, infatti, sufficienti a garantire un traffico di mezzi pesanti di tali intensità, sia per il conferimento dei fanghi che per lo smaltimento delle ceneri. E la commissione provinciale, nella sua analisi, ha tenuto conto anche delle osservazioni al progetto presentate da cittadini, Comuni e associazioni ambientaliste. «Erano osservazioni coerenti con le nostre considerazioni tecniche» riferisce, infatti, la dirigente Molina. Intanto il sindaco di Vistrorio Federico Steffenina, tra gli oppositori al progetto, sottolinea : «La battaglia non è affatto finita, inizia adesso. Dopo avere ottenuto che le cose vengano chiamate con il loro nome, i Comuni, attraverso le conferenze dei Servizi che si terranno nei prossimi mesi, dovranno esprimere chiaramente il proprio no a un inceneritore in Valchiusella».
    Senza infierire ulteriormente a me sembra che ci sia una disattenzione al territorio, più che una attenzione e cura...

    DAMANHUR e L'ECOLOGIA, DUE SPONDE OPPOSTE! 1

    Leggendo le pagine del loro sito ufficiale, sembra un isola felice!



    Un'isola felice, ma vediamo nel dettaglio, quali sono i loro proponimenti e quali i loro obbiettivi realmente raggiunti, cominciamo con una serie di post dedicati al concetto di ecologia dal punto di vista della comunità damanhur, per farlo andremo a ritroso nel tempo, nei successivi post saranno illustrati gli articoli di giornale che hanno interessato l'amministrazione comunale di Vidracco ivi compreso il sindaco che ricordo lui e la giunta sono adepti iniziati alla scuola di magia della comunità di damanhur.