sabato 30 luglio 2011

RICONOSCERE UNA RELIGIONE DISTRUTTIVA

tratto da un'articolo sul sito 7 antisette, ho fatto copia e incolla!

I fattori che concorrono alla creazione di una religione sono fondamentalmente questi:
la sacerdote-capo, padre superiore, o frate priore, molto spesso rappresentata da un sacerdote-capo carismatico, con forte ascendenza sui fedeli;
il sistema valoriale ed ideologico, che si traduce in pratiche e norme che regolano la vita all'interno del gruppo;
il controllo sociale, che può essere più o meno intenso e che in alcuni casi dà vita a tribunali interni (ad esempio il sant'uffizio o la sacra rota) in grado di emettere sentenze (anatemi o dannazione eterna, scomunica, ecc.) e punire i trasgressori, anche fisicamente;
la richiesta di un impegno totale del fedele e del suo lavoro umanitario e gratuito, spesso legalizzato come volontariato sociale;
la difficoltà di vivere un rapporto familiare sereno per chi è all'interno di un'aggregazione religiosa;
la difficoltà per il familiare esterno di vivere una normale relazione affettiva con il suo congiunto all'interno del raggruppamento;
la imposizione di recidere i legami con il passato e soprattutto con la famiglia d'origine, a meno che non sia legata alle pratiche religiose tradizionali e rituali.
Quando le pretese del gruppo religioso iniziano ad aumentare, chiedendo tempo, denaro, impegno, è un campanello d'allarme.
Se il membro non riesce più ad immaginare un futuro fuori o lontano dal gruppo, per uscirne occorre l'assistenza di esperti. Attenzione però a non rivolgersi alle Sette Antisetta, associazioni ONLUS legalmente costituite che mascherano la loro attività sotto falsi scopi umanitari.

Riconoscere un sacerdote-capo di una religione

Sacerdote, padre, madre, mamma, fratello, sorella, guida spirituale: il sacerdote-capo di una religione, il sacerdote-capo carismatico del gruppo, viene chiamato e soprannominato in vari modi.
Ma è possibile individuare un sacerdote-capo religione non riconosciuto? Da quali caratteristiche lo si può distinguere?
Il sacerdote-capo carismatico è quella persona che rappresenta la guida del gruppo.
E' quel membro che ha un ruolo di comando nei confronti di tutti gli altri aderenti alla religione, alcuni dei quali a loro volta possono rivestire tale ruolo rispetto ad altri, specialmente i più "anziani" o esperti del gruppo nei confronti dei nuovi entrati, secondo una struttura gerarchica di tipo piramidale.
E' molto difficile riconoscere un reclutatore. Un perfetto reclutatore laico è ad esempio un catechista, un frate od una suora laici che non indossano gli abiti rituali. E' una persona che ha la capacità di capire ciò che desidera sentirsi dire chi ha di fronte, stuzzicando il suo desiderio di purezza o il suo bisogno d'affetto. Quando ci si accorge che è solo un trucco, spesso è troppo tardi.
Col tempo i sacerdote-capo delle religioni sviluppano sempre più il bisogno di maggior potere. Una cosa che rende queste persone così pericolose è la loro apparente tranquillità psichica e il fatto che credano veramente alla loro stessa propaganda....
ILoveLucy

La Piccola Società Cooperativa Spirituale!

Principi della cooperazione

La cooperativa è una società tra individui che si costituisce al fine di fornire ai soci partecipanti la possibilità di usufruire in comune di particolari beni o servizi.
Le cooperative possono essere diverse per tipologia, finalità e numero di soci, ed a secondo delle caratteristiche la legge stabilisce il numero minimo di soci, che possono variare dal numero minimo di 9 in determinati casi: le cooperative di produzione lavoro devono avere un minimo di 15 soci, quelle di credito cooperativo almeno 200 soci, quelle edilizie 18 soci e le cooperative di consumo almeno 50 soci.
I principi fondamentali che stanno alla base del principio costitutivo della cooperativa sono 7, e rappresentano quelli che sono i valori ed i confini entro i quali si sviluppa la forma dell’impresa in cooperazione:

Principio dell’adesione volontaria. I soci entrano a far parte di una cooperativa di propria spontanea volontà e per propria scelta. L’adesione non deve essere compromessa da qualunque forma di discriminazione, sia essa razziale, religiosa o sociale.

Principio del controllo democratico. La gestione della cooperativa avviene in modo democratico. La gestione dei ruoli nella cooperativa e delle scelte operative ed economiche sottostanno al volere di tutti i soci che esprimono la loro volontà ognuno con il proprio voto.

Principio della partecipazione economica dei soci alle gestione dell’impresa. Il profitto proveniente dall’attività della cooperativa, che comunque deve essere limitato, resta di proprietà di tutti i soci che democraticamente dispongono del suo utilizzo. Questo può essere investito in progetti di sviluppo della cooperativa o redistribuito tra i soci in misura equa e proporzionale.

Principio dell’autonomia e dell’indipendenza delle cooperative. Anche nel caso di accordi con altri soggetti economici la cooperativa non rinuncia alla gestione democratica della stessa da parte dei soci.

Principio dell’educazione, della formazione e dell’informazione. Le cooperative si impegnano a garantire ai propri soci la formazione e l’educazione necessaria alla gestione dellimpresa cooperativa. Sono anche tenute a svolgere un ruolo informativo nella società sui principi della cooperazione, i suoi vantaggi e le metodologie di gestione.

Principio della cooperazione tra le diverse cooperative. Al fine di incentivare la propria attività ed in generale quella dell’intero sistema cooperativo, la società cooperativa deve inserirsi nella rete della cooperazione a tutti i livelli, sia nazionale che internazionale, al fine di incentivare e promuovere questo modello di sviluppo sociale.

Principio dell’impegno verso la società. Le cooperative si intendono il frutto e l’espressione delle esigenze di una comunità, ed in quanto tali devono operare al fine di contribuire allo sviluppo di questa.

La Picc. Soc. Coop. Edile è formata da non oltre 18 soci, chi sono? Non è tanto importante, l'importante è capire quando si reclutano le persone, a quale livello si fanno gravitare. Per quale motivo chi sceglie di far parte di una comunità, deve rinunciare ad ogni cosa fino a quel momento conquistata, siano essi affetti, denaro, popolarità? E' un percorso uguale a quello monastico, solo che nel caso di una comunità non solo il capo carismatico detiene il suo capitale personale. Ma qual'è l'elemento scatenante di ogni accusa che viene rivolta a questi tipi di comunità? Il fatto che nella loro utopia usino elementi contraddittori e fasulli come:
Nuovo modello di socialità: è già di per sé contraddittoria questa affermazione, in quanto una tipologia di società non potrà mai essere nuova se nasce in contesto già formato, ne subirà quindi alcune influenze. Da sottolineare che per nuova socialità non s'intende vestire in maniera diversa o dipingere le case coi fiorelloni, ma creare basi sostenibili e riproducibili, nel rispetto della dignità umana. Mollare tutto è facile, è trasformare nel tempo l'idea nelle teste delle persone che è difficile. Inoltre a questo assunto si deve considerare se ci sia, una effettiva richiesta da parte di tutti di voler modificare o cambiare la società moderna.
La riproducibilità: una teoria sia essa spirituale, politica, religiosa, sociale ad un certo punto deve offrire le stesse opportunità in altre realtà. Questo è grosso modo il titolone che molte comunita sfoggiano per affermare le loro realtà. Dall' inizio dei lavori al suo ipotetico termine, perchè non vi è garanzia alcuna su queste affermazioni, c'è quella fase detta dei lavori. In questa fase ogni membro spende energia e denaro in ciò che crede sia possibile, allo stesso modo rinunciando ai canoni “normali” di sopravvivenza, crea un indotto economico che rappresenta non tanto il successo dei membri della comunità, ma una elaborazione di esperienze del capo carismatico che si traduce in sessioni di corsi a pagamento, per il proprio sostentamento e quello dei fedelissimi. Quindi a ben vedere volendo mettere sotto lente anche questo aspetto, non si denotano linee di nuovi modelli sociali.
La chiarezza ed il rispetto delle normative vigenti: Anche questo è un'altro punto dolente del moderno modo di pensare che tutto ciò che è spirituale non necessiti per principio di regolamentazione. Anche questa visione utopica rientra negli schemi di approvigionamento di nuovi elementi da parte di queste comunità. Il fardello di una persona si può tradurre in molti modi, ma i temi che ingenerano nelle persone la volontà a cambiare radicalmente la propria vita è l'illusione di una zona franca dove ci si possa muovere senza troppe o talvolta nessuna regola. Un poco come i pionieri alla conquista dei territori americani. La liberazione dal fardello di una religione di stato che impone i suoi canoni, ma che come la storia ci insegna ha perseguito modalità disumane per affermarsi. Quindi il sistema perfetto, tu sei il promotore di questo sistema, sempre unico e vero rispetto a qualsiasi altra realtà spirituale, naturalmente non verificabile. Nuovi dei, nuove preghiere.
Riassumiamo per praticità.
Nuovo modello di socialità espresso con aggregazioni di persone eterogenee da un punto di vista, culturale e sociale che vivono in comuni abitazioni, che hanno la propria identità religiosa. O che perseguono filoni di magia già esistenti. Personalmente non riesco a comprendere dove sia il nuovo modello, magari intendevano dire che lo stanno elaborando mentalmente, cioè come una idea. Il fattore libertino aiuta nell'autostima, ed evidentemente sopperisce ad ogni ricerca di verità oggettiva se non che diviene subito la regola che si basa solo sugli aspetti caratteriali forti, dei pochi anziani del gruppo o come accade spesso dal potere economico che è gestisto sempre dai pochi in questi gruppi. Non mi sembra che ci siano grandi presupposti per definire questi fatti fondamenta di progetti per nuovi modelli di socialità. Fermorestando che la critica non è mossa verso coloro che comunque applicano il loro impegno con dedizione è semplicemente il desiderio di rivedere i significati dati alle cose con i risultati sul campo, solo da questa verifica si può decidere se l'idea ha trovato terreno fertile e si è sviluppata, nel frattempo tra i membri delle comunità i rapporti dovrebbero essere sempre gestiti in base alle normative dei paesi in cui operano e non attraverso presunte costituzioni che sono in antitesi anche con lo stesso statuto associativo.
Ilove Lucy