martedì 6 settembre 2011

Quando i fatti smentiscono le accuse e sedici

Il riconoscimento giuridico delle comunità intenzionali
una proposta del CONACREIS e della Rete degli Ecovillaggi italiana RIVE


Secondo una delle tante definizioni possibili le Comunità Intenzionali sono "aggregazioni volontarie di cittadini, finalizzate alla realizzazione di un progetto di vita quotidiana, continuativo e solidale, caratterizzato dalla ricerca sociale, che può anche essere etica, spirituale ed ecologica." In altri termini si tratta di gruppi di persone, composti da poche unità ad alcune centinaia, che per il perseguimento di un progetto comune, hanno maturato la scelta di vivere assieme ad altri individui che non sono necessariamente, o soltanto, i propri parenti, condividendo con questi beni, risorse e molteplici altri aspetti della vita quotidiana - dal lavoro all'educazione dei figli, dall'economia alle relazioni interpersonali.
L'intenzionalità consiste nella scelta di sperimentare percorsi sociali che si differenziano dai riferimenti culturali dominanti. Storicamente gli studiosi dei processi comunitari fanno risalire queste esperienze alle comunità pitagoriche ed a quelle essene, che rappresentano le forme di organizzazione comunitaria più antiche di cui si ha notizia. In entrambi questi casi si può parlare di luoghi, non soltanto in senso fisico, dove si ricercavano e si sperimentavano modelli sociali che fossero espressione diretta di sistemi di valori condivisi.
Dalle esperienze più antiche ai giorni nostri l'idea comunitaria è stata declinata in molte forme, con una grande varietà di gruppi che si sono aggregati per motivazioni di ordine spirituale, filosofico o politico, come le comuni dei primi cristiani e quelle dei primi protestanti, i gruppi eretici ed utopici di vario ordine e grado, le comuni sociali ottocentesche e quelle anarchiche, gli Amish, i Kibbutz, le comuni hippie, i villaggi ecologici, i condomini solidali e molto altro ancora.
Molto spesso le Comunità Intenzionali sono state laboratori sociali, i cui prodotti si sono rivelati utili alla società tutta, con ricadute in ambiti diversi, come quello educativo, d'integrazione tra culture diverse o per l'emancipazione femminile e l'affermazione di nuovi diritti...e bla,bla,bla
Come sopra, come sempre, una volta che ci si trova sul pulpito, la predica giunge sempre e dal più profondo del cuore con una infinita sequenza di buoni proponimenti che sottolineano i disagi della nostra società, ma che in verità non sono mai esplicitati. Una società in declino, sono ormai 50 anni, che sento questa cantilena, una società che però curiosamente ha permesso e permette a chi lo desidera di concedersi queste libertà, questi sedicenti laboratori di nuovi modelli di socialità, che esprimono solo i massimi sistemi, salvo poi sempre più spesso inciampare in quei difetti che hanno sempre criticato nella società, come i diritti umani, i diritti dei lavoratori, i diritti alla libertà etc.etc. Quindi sei sempre libero di farne parte o di andartene specie nell'associazione federazione damanhur. Quando entri ai miei tempi ho esborsato un biglietto d'ingresso di 2.000.000 Lire, forse questa notizia non è spesso esplicitata, veniva detto che rappresentava una sorta di donazione per coloro che all'epoca avevano investito tutti i loro averi, poi questa cifra si adeguata all'euro ed è divenuta 2000 Euro (quattromilioni di lire). Certo non si può dimostrare, mica ti rilasciavano una ricevuta, ma io li ho versati perchè ci ho vissuto nove anni. E quando te ne vai che è un modo molto carino che si usa in quella comunità per darti l'illusione che te ne sai andato tu, mentre invece sei messo volta volta in disparte, finchè non sei costretto ad andartene. Oggi questo sistema è chiamato mobbing ed è perseguibile nel mondo del lavoro a termini di legge. All'epoca ti emarginavano con quella sufficienza come se tu fossi inutile.
D'altro canto quando si parla di sperimentare nuovi modelli sociali come ho spesso ribadito, è importante sapere se sei lo scienziato o la cavia, perché cambia proprio la prospettiva. Ciò che è sempre rimasto ostico nella mia visione di questa comunità come esperienza diretta, ma nei miei studi si allarga a moltissime altre realtà, sono le incongruenze che animano questi gruppi, prima fra le quali è discutere modelli sociali in isolamento, affermare nuovi diritti umani, evadere il fisco, ed operare nell' abusivismo. E nonostante tutto, giustificare queste azioni legittimandole in un percorso spirituale. Quindi il fine giustifica i mezzi, anche se il fine è un fine sempre parziale, vuoi che sia espresso dal guru della comunità o dai propri seguaci fedeli. Al fine è sempre un discorso di pancia, chi sa se un giorno i damanhur, nella loro superlativa esistenza, riusciranno ad emulare la vita di Madre Teresa di Calcutta, ma che dico in quei luoghi c'è solo povera gente, bisognerebbe riempire uno stadio di calcio tutti i giorni per accumulare tutto il patrimonio che si sono fatti. Sarebbe troppo lavoro. Tra i nuovi diritti prima citati della proposta dei damanhur per il disegno di legge delle Comunità Intenzionali, c'è anche una loro dichiarazione che sostiene che le proprietà sono suddivise in quote e condivise tra i cittadini, bhè io non ho mai visto una quota, poi nella loro costituzione alto esempio di umanità si sostiene che chi lascia la comunità non ha diritto a niente in essa versato, a parte le sentenze del lavoro cui i giudici hanno confermato la sentenza per il pagamento del TFR a ben due persone che avevano lasciato la comunità. Che poi seguiranno anche i contributi Inail, Inps che loro non hanno ancora considerato, ma che in seguito se non sono ancora arrivate le cartelle sarà anche quella una bella batosta.
Comunque sono assolutamente contrario a contenere in disegni di legge gruppi umani che predicano i massimi sistemi, ma che poi nella pratica fanno danni maggiori, ed anche in questi casi è sempre la collettività a pagarne i danni e per collettività non intendo solo il populino dei damanhur ma la società. Perché quando uno esce e non ha più niente allora è la società che deve provvedere e quindi perché dobbiamo dargli anche degli strumenti legali ed agevolazioni, quando nella loro storia si evince solo aspetti poco chiari, spesso illegali, che nulla hanno a che vedere con la sperimentazione di cui si vorrebbero fare portatori e scopritori. E poi queste persone che tanto si vantano, quali titoli hanno per intraprendere certe sperimentazioni?

No al progetto di legge delle comunità intenzionali
No al 5xmille alle comunità od associazioni che risultino implicate
direttamente od indirettamente in procedimenti penali o civili.
Annullare la posizione associativa in presenza dei fatti cui sopra
Verifica degli organi dello stato presenti sul territorio
(carabinieri, Polizia, Comune etc) all'insediamento di queste
realtà nei vari luoghi con particolare attenzione alla legalità.


ILoveLucy