giovedì 25 agosto 2011

Quando i fatti smentiscono le accuse e cinque!

Estratto da: Rapporto del Dipartimento di Pubblica Sicurezza 
Sette religiose e nuovi movimenti magici in Italia, febbraio 1998. 
Indagine inviata il 29 Aprile 1998 dal Ministro degli Interni alla
Commissione per gli Affari Costituzionali della Camera dei Deputati del Parlamento Italiano.

Damanhur
[...]
I Damanhuriani [...] professano una religione politeista, venerando divinità egizie, greche, celtiche, ed in particolare il dio Orus e il dio Pan, simboli della terra e della fertilità. Particolare attenzione viene dedicata agli studi esoterici, all'ipnosi e allo spiritismo, mentre la morte è considerata un passaggio verso la reincarnazione in altra vita. [...] La vita interna è regolata da rigide disposizioni che limitano la libertà personale degli adepti, imponendo ad ognuno di loro di lavorare per il bene e l'interesse comune. Tali disposizioni, basate su norme interne codificate, danno luogo ad un'organizzazione che ambisce ad assumere le caratteristiche di uno "Stato nello Stato" attraverso la costituzione di scuole materne ed elementari all'interno della Comunità stessa, la coniazione di una
moneta propria (utilizzata per scambi interni) e la fondazione della "Banca Federale di Damanhur".
Si ritiene, pertanto, che l'obiettivo dei prossimi anni sia quello di ottenere una sempre maggiore autonomia, a cominciare da quella comunale, creando sempre maggiori consensi all'esterno. D'altronde i responsabili della struttura hanno finora dimostrato una notevole capacità manageriale, incentivando il turismo, che costituisce una fonte essenziale di sostentamento per la comunità, insieme con il ricavato delle attività artigianali ed agricole poste in essere dagli aderenti (peraltro tenuti a versare somme di denaro e i beni posseduti). [...] Si segnala, inoltre, che risulta tuttora pendente, presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ivrea, un procedimento penale che vede indagato il fondatore, unitamente ad altri 13 adepti, per i reati di cui agli artt. 425, 485 e 640 bis c.p. (incendio, falsità in scrittura privata e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche).
L'inchiesta risale al 1993 quando due sorelle, già adepte della Comunità, lanciarono delle gravi accuse nei confronti dei suoi responsabili, dichiarando che durante la loro permanenza nel 1986 a Damanhur, sarebbero state separate dal padre [....], e costrette a lavorare come schiave. Il padre, anch'egli plagiato, sarebbe stato costretto a lavorare alla costruzione del Tempio sotterraneo per 15 ore al giorno. Inoltre, a loro insaputa, il capo della comunità avrebbe fatto trasferire dei fondi, che avevano ricevuto in eredità dalla madre defunta, dalla Cassa Rurale di Caluso alla Banca Federale di Damanhur, di fatto impossessandosene. Le due, infine, fanno riferimento ad un episodio avvenuto nel 1989, quando rischiarono di morire nell'incendio di alcune roulotte, usate come case dormitorio, mentre la loro destinazione era di magazzino. Tale incendio avrebbe procurato un risarcimento al fondatore della Comunità, in frode dell'assicurazione.
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Nel panorama degli eventi, di ogni genere di eventi, si possono incontrare talvolta situazioni che ingenerano in alcune persone degli atteggiamenti eccessivi che poi ricadono inevitabilmente anche sugli altri, il proverbio dice errare umamun est, cioè sbagliare è umano, ma quando questi atteggiamenti si ripetono anche con una certa frequenza, allora possiamo pensare che vi sia o della profonda stupidità o della premeditazione. Ancora una volta assistiamo non solo alla totale assenza dei principi spirituali ma forse solo di atteggiamenti poco chiari mascherati da principi spirituali. Il fine non può giustificare i mezzi, se lo fa significa che il livello a cui si partecipa è assolutamente animale, cioè si vive per la sopravvivenza. Ma mentre nel secondo caso, quello animale è una importante gestione istintuale naturale, nel primo caso quello della associazione federazione damanhur, è un segno di debolezza, di impreparazione, e lo dimostrano tutti gli articoli che raccontano negli anni fatti che mal si sposano con i principi che secondo loro ognuno dovrebbe emulare. Lo dimostra in modo inequivocabile la loro "cultura" un collage di parti di diverse culture appiccicate tra loro e così estranee dai luoghi in cui operano da essere ridicole. la cultura si porta dove non c'è niente, e non dove già esiste ed è radicata nel territorio da generazioni. Una cultura di figli dei fiori (damanhur nasce nel 1975 o giù di lì) lo si evince dalle case in quel di Pramarzo, coi fiorelloni dipinti sulle pareti esterne, salvo poi entrare in quelle abitazioni e scoprire il vero valore della diversità, rappresentato da ogni tipo di mobilio (spesso ikea, vera cultura damanhuriana) appoggiato alle pareti, uno bianco, uno noce, uno con intarsi. Si nella cultura del non spreco ci sta anche questo, ma non giustifichiamo sempre i massimi principi col cattivo gusto ed il disordine.
ILoveLucy