venerdì 9 novembre 2012

DAMANHUR e L'ECOLOGIA DUE SPONDE OPPOSTE! 2

«L’impianto è un inceneritore»

Vidracco, la Provincia riclassifica il progetto della Vidracco Energia. Per l’azienda tutto da rifare
    di Mariateresa Bellomo
    VIDRACCO. Cambio di rotta obbligato per la Vidracco Energia Srl che dovrà rivedere il proprio progetto di realizzazione di un impianto in località Carpineto, all’imbocco della Valchiusella. Il progetto, al momento nella sua fase preliminare, è stato sottoposto all’esame di una commissione della provincia di Torino costituita ad hoc con l’incarico di analizzare la documentazione presentata dalla Vidracco Energia Srl (istruttoria condotta con il supporto dell’Arpa). Il responso dei tecnici è stato inequivocabile: quello della Vidracco Energia Srl non è un impianto di recupero, come da presentazione del progetto da parte dei proponenti, ma di incenerimento. Ma c’è di più. Nella determina del Servizio valutazione impatto ambientale della Provincia si legge pure, nero su bianco, che l’impianto è classificabile “tra le industrie insalubri di prima classe”. A spiegare le motivazioni della Provincia la dirigente Paola Molina che fa sapere: «Sgombriamo subito il campo dagli equivoci, abbiamo preso visione del progetto, che è ancora nella sua fase preliminare e abbiamo rilevato delle problematiche di cui la Vidracco Energia Srl è invitata a tenere conto prima della presentazione del progetto definitivo alla valutazione di impatto ambientale». La commissione provinciale ha rimarcato alcune carenze nella documentazione presentata per la realizzazione del progetto: le esatte composizioni dei fanghi utilizzati, l'abbattimento delle emissioni, lo smaltimento delle acque e dei vapori. L'inceneritore andrebbe a posizionarsi, poi, nei pressi della riserva naturale dei monti Pelati, un'area di forte pregio naturalistico inserita dalla regione Piemonte nella rete ecologica provinciale per il mantenimento della biodiversità. Oltre alla presenza di numerose abitazioni nelle vicinanze, alcune a poche decine di metri dall’impianto. Grossi dubbi, inoltre, per la distanza dall'area di produzione dei fanghi, che si trova a Castiglione Torinese, a oltre 50 chilometri da Vidracco. E viene fatta rilevare la mancanza di infrastrutture adatte al trasporto e al conferimento di ingenti quantità di reflui. Le strade presenti non sarebbero, infatti, sufficienti a garantire un traffico di mezzi pesanti di tali intensità, sia per il conferimento dei fanghi che per lo smaltimento delle ceneri. E la commissione provinciale, nella sua analisi, ha tenuto conto anche delle osservazioni al progetto presentate da cittadini, Comuni e associazioni ambientaliste. «Erano osservazioni coerenti con le nostre considerazioni tecniche» riferisce, infatti, la dirigente Molina. Intanto il sindaco di Vistrorio Federico Steffenina, tra gli oppositori al progetto, sottolinea : «La battaglia non è affatto finita, inizia adesso. Dopo avere ottenuto che le cose vengano chiamate con il loro nome, i Comuni, attraverso le conferenze dei Servizi che si terranno nei prossimi mesi, dovranno esprimere chiaramente il proprio no a un inceneritore in Valchiusella».
    Senza infierire ulteriormente a me sembra che ci sia una disattenzione al territorio, più che una attenzione e cura...