Il
riconoscimento giuridico delle comunità intenzionali
una
proposta del CONACREIS e della Rete degli Ecovillaggi italiana RIVE
Secondo
una delle tante definizioni possibili le Comunità Intenzionali
sono "aggregazioni volontarie di cittadini, finalizzate alla
realizzazione di un progetto di vita quotidiana, continuativo e
solidale, caratterizzato dalla ricerca sociale, che può anche essere
etica, spirituale ed ecologica." In altri termini si tratta di
gruppi di persone, composti da poche unità ad alcune centinaia, che
per il perseguimento di un progetto comune, hanno maturato la scelta
di vivere assieme ad altri individui che non sono necessariamente, o
soltanto, i propri parenti, condividendo con questi beni,
risorse e molteplici altri aspetti della vita quotidiana - dal lavoro
all'educazione dei figli, dall'economia alle relazioni
interpersonali.
L'intenzionalità
consiste nella scelta di sperimentare percorsi sociali che si
differenziano dai riferimenti culturali dominanti. Storicamente gli
studiosi dei processi comunitari fanno risalire queste esperienze
alle comunità pitagoriche ed a quelle essene, che rappresentano le
forme di organizzazione comunitaria più antiche di cui si ha
notizia. In entrambi questi casi si può parlare di luoghi, non
soltanto in senso fisico, dove si ricercavano e si sperimentavano
modelli sociali che fossero espressione diretta di sistemi di valori
condivisi.
Dalle
esperienze più antiche ai giorni nostri l'idea comunitaria è stata
declinata in molte forme, con una grande varietà di gruppi che si
sono aggregati per motivazioni di ordine spirituale, filosofico o
politico, come le comuni dei primi cristiani e quelle dei primi
protestanti, i gruppi eretici ed utopici di vario ordine e grado, le
comuni sociali ottocentesche e quelle anarchiche, gli Amish, i
Kibbutz, le comuni hippie, i villaggi ecologici, i condomini solidali
e molto altro ancora.
Molto
spesso le Comunità Intenzionali sono state laboratori
sociali, i cui prodotti si sono rivelati utili alla società
tutta, con ricadute in ambiti diversi, come quello educativo,
d'integrazione tra culture diverse o per l'emancipazione femminile e
l'affermazione di nuovi diritti...e bla,bla,bla
Come
sopra, come sempre, una volta che ci si trova sul pulpito, la predica
giunge sempre e dal più profondo del cuore con una infinita sequenza
di buoni proponimenti che sottolineano i disagi della nostra società,
ma che in verità non sono mai esplicitati. Una società in declino,
sono ormai 50 anni, che sento questa cantilena, una società che però
curiosamente ha permesso e permette a chi lo desidera di concedersi
queste libertà, questi sedicenti laboratori di nuovi modelli di
socialità, che esprimono solo i massimi sistemi, salvo poi sempre
più spesso inciampare in quei difetti che hanno sempre criticato
nella società, come i diritti umani, i diritti dei lavoratori, i
diritti alla libertà etc.etc. Quindi sei sempre libero di farne
parte o di andartene specie nell'associazione federazione damanhur.
Quando entri ai miei tempi ho esborsato un biglietto d'ingresso di
2.000.000 Lire, forse questa notizia non è spesso esplicitata,
veniva detto che rappresentava una sorta di donazione per coloro che
all'epoca avevano investito tutti i loro averi, poi questa cifra si
adeguata all'euro ed è divenuta 2000 Euro (quattromilioni di lire).
Certo non si può dimostrare, mica ti rilasciavano una ricevuta, ma
io li ho versati perchè ci ho vissuto nove anni. E quando te ne vai
che è un modo molto carino che si usa in quella comunità per darti
l'illusione che te ne sai andato tu, mentre invece sei messo volta
volta in disparte, finchè non sei costretto ad andartene. Oggi
questo sistema è chiamato mobbing ed è perseguibile nel mondo del
lavoro a termini di legge. All'epoca ti emarginavano con quella
sufficienza come se tu fossi inutile.
D'altro
canto quando si parla di sperimentare nuovi modelli sociali come ho
spesso ribadito, è importante sapere se sei lo scienziato o la
cavia, perché cambia proprio la prospettiva. Ciò che è sempre
rimasto ostico nella mia visione di questa comunità come esperienza
diretta, ma nei miei studi si allarga a moltissime altre realtà,
sono le incongruenze che animano questi gruppi, prima fra le quali è
discutere modelli sociali in isolamento, affermare nuovi diritti
umani, evadere il fisco, ed operare nell' abusivismo. E nonostante
tutto, giustificare queste azioni legittimandole in un percorso
spirituale. Quindi il fine giustifica i mezzi, anche se il fine è un
fine sempre parziale, vuoi che sia espresso dal guru della comunità
o dai propri seguaci fedeli. Al fine è sempre un discorso di pancia,
chi sa se un giorno i damanhur, nella loro superlativa esistenza,
riusciranno ad emulare la vita di Madre Teresa di Calcutta, ma che
dico in quei luoghi c'è solo povera gente, bisognerebbe riempire uno
stadio di calcio tutti i giorni per accumulare tutto il patrimonio
che si sono fatti. Sarebbe troppo lavoro. Tra i nuovi diritti prima
citati della proposta dei damanhur per il disegno di legge delle
Comunità Intenzionali, c'è anche una loro dichiarazione che
sostiene che le proprietà sono suddivise in quote e condivise tra i
cittadini, bhè io non ho mai visto una quota, poi nella loro
costituzione alto esempio di umanità si sostiene che chi lascia la
comunità non ha diritto a niente in essa versato, a parte le
sentenze del lavoro cui i giudici hanno confermato la sentenza per il
pagamento del TFR a ben due persone che avevano lasciato la comunità.
Che poi seguiranno anche i contributi Inail, Inps che loro non hanno
ancora considerato, ma che in seguito se non sono ancora arrivate le
cartelle sarà anche quella una bella batosta.
Comunque
sono assolutamente contrario a contenere in disegni di legge gruppi
umani che predicano i massimi sistemi, ma che poi nella pratica fanno
danni maggiori, ed anche in questi casi è sempre la collettività a
pagarne i danni e per collettività non intendo solo il populino dei
damanhur ma la società. Perché quando uno esce e non ha più niente
allora è la società che deve provvedere e quindi perché dobbiamo
dargli anche degli strumenti legali ed agevolazioni, quando nella
loro storia si evince solo aspetti poco chiari, spesso illegali, che
nulla hanno a che vedere con la sperimentazione di cui si vorrebbero
fare portatori e scopritori. E poi queste persone che tanto si
vantano, quali titoli hanno per intraprendere certe sperimentazioni?
No
al progetto di legge delle comunità intenzionali
No
al 5xmille alle comunità od associazioni che risultino implicate
direttamente
od indirettamente in procedimenti penali o civili.
Annullare
la posizione associativa in presenza dei fatti cui sopra
Verifica
degli organi dello stato presenti sul territorio
(carabinieri,
Polizia, Comune etc) all'insediamento di queste
realtà
nei vari luoghi con particolare attenzione alla legalità.
ILoveLucy