martedì 18 marzo 2014

VAFFANGURU 2

Io non riesco a capire, c'è un gruppo di persone sul web che si è inventato una storia cospirazionista sulle associazioni antiplagio o come loro definiscono con dispregio antisette. Queste persone, tra cui anche studenti universitari quando non laureati, scrivono muovendo accuse verso il modus operandi di queste associazioni. Lo fanno con una cura maniacale, cercando di evidenziare un difetto per farlo apparire grande e screditare così il lavoro di molte persone e professionisti. Sono concorde sulla libertà di opinione, ma quando essa poggia le sue ragioni su fatti concreti ed obbiettivi, non quando assume toni drammatici di attacco alla libertà di pensiero. Tutto questo polverone, nasce e si manifesta in forma troppo spesso anonima su alcuni siti web e su alcuni Thread o Blog. Senza entrare adesso nel merito dei post o degli articoli che si possono leggere sul web, a me pare che no sia maturato il contesto storico in cui questo fenomeno nasce e pasce sulle bocche e nei pensieri anche di illustri personaggi, tra sociologi, psicologi e quant'altro. Comprendo che nella natura di questi ruoli sia necessaria la produzione di testi e ricerche sui vari fenomeni del costume umano, ma allestire trincee col vessillo della libertà per vendere i propri libri mi sembra poco deontologico. Il sistema di marketing ormai si è infiltrato ovunque e la necessità di monetizzare il proprio lavoro è scandita alla ricerca di sensazionalismi. C'è una forte influenza che dirotta il pensiero delle persone e divide l'oggettività con la presunzione, sono quei sentimenti comuni ad ogni essere umano che attivano le nostre emozioni più profonde, essi sono ormai usati ed abusati perfino nelle pubblicità per adescare l'attenzione degli spettatori. Non voglio entrare neppure nel merito di quale dei due schieramenti abbia ragione o torto, poichè penso che siano già stati scritti fiumi di parole per parafrasare il brano di una canzone.
Detto ciò vorrei ricordare a chi legge che non si può abusare della libertà di pensiero e culto, ignorando le leggi degli Stati, e le norme sociali di convivenza, oltre ai diritti umani universali.
Insomma è opportuno iniziare a separare le azioni criminali dagli intenti veri. Penso che difendere ad oltranza una posizione comporti solamente una visione parziale di un determinato evento. La mia battaglia personale verte proprio in questa direzione, programmare azioni chirurgiche per togliere realtà inquinanti da quelle seriamente motivate. Per fare ciò non è necessario scomodare ruoli sociali o forze dell'ordine, ma mettere queste realtà criminali di fronte all'evidenza. Il metodo più pratico è domandare qualsiasi cosa, poiché solamente la totale soddisfazione dei propri dubbi è già un inizio di confronto civile. Ogni realtà settaria strutturata, in genere propone un copione recitato ad arte da persone molto preparate nell'evadere le domande "scomode" per il gruppo. Un campanello di allarme molto evidente, io lo sostengo col senno di poi, è la forte economia che gravita attorno ad alcune realtà settarie, spesso i tesoretti accumulati sotto l'egida della condivisione, nascondono proprietà legali diverse da quelle poeticamente recensite.
Si scopre che i proprietari dei beni, sono quelli che appartengono alle cerchie ristrette identificate in alcune realtà come il vertice.
Che dire quindi, dita sulla tastiera, collegato in internet, con una misera chiavetta, ed un bagaglio culturale medio, faccio quello che posso io non percepisco il 5 per mille come associazione spirituale APS.
Per concludere mi piace immaginare una serie di incontri, tra le associazioni antiplagio ed i sostenitori del libero pensiero. Perché penso che libertà nel nostro pianeta la si debba comunque conquistare e nel discutere troppo i diritti, spesso si dimenticano i doveri. Dovrebbe dunque essere principalmente interesse dei gruppi spirituali, consentire un corretto approccio di confronto eliminando finalmente la pula dal grano.
Franco Da Prato

DAMANHUR E' GURULESS?!? parte seconda ed ultima

A quanto pare, dopo la dipartita del guru della organizzazione damanhur, egli pare più attivo di quanto lo fosse in vita. Certamente liberatosi dai confini materiali del proprio corpo adesso a più tempo per comunicare coi vivi, scevro dalle tentazioni. Pare infatti che trasmetta agli adepti più fedeli ancora metodi, suggerimenti e strategie da seguire, strumenti magici nuovi. Il suo volto ritratto in fotografia appare ovunque, come una sorta di santino. A tal proposito sarà felice Rondone che oltre alla effige di Padre Pio nel portafogli, ci metterà pure quella del guru, il tutto celebrato dalla mitica frase: "Lo porto con me, non si sa mai!".
Personalmente trovo questi aspetti umani divertenti essi danno la misura della banalità di un movimento che vorrebbe tendere ad un qualcosa, ma che inciampa continuamente. La colpa ovviamente delle cadute o ricadute la si deve al nemico che agisce subdolamente per fallire i piani illuminati dei damanhur. Quindi faccio un mea culpa ai lettori per le inesattezze del precedente post che titola uguale. Il guru sta bene ed è più presente adesso di quanto non lo fosse prima. Cosa non si farebbe per vendere l'anima al diavolo!
Franco Da Prato