Questo testo lo propongo così come l'ho trovato, in modo integrale, è dedicato a tutti coloro che sono timorosi, che sono dubbiosi, che pensano di poter essere in pericolo una volta che usciranno da una setta o da un gruppo spirituale, sappiate che tutto ciò che avete e pensate di aver conquistato in quei percorsi fasulli, era già dentro di voi, fa' parte della vostra natura, nessuno può toglierlo o darvelo. Quel senso di vuoto che si percepisce invece è dato solo da false emozioni, da falsi sentimenti che agiscono come droghe creando dipendenza. se vi riconoscerete in tutto od in parte ciò che è scritto, fate la cosa migliore per voi, andatevene da quella realtà. Domandatevi come mai persone "esterne" studiano questi fenomeni settari, perché la vera vostra salvezza è nella ricerca dei perché, nei vostri dubbi!
SIGNIFICATO NUOVO RIELABORAZIONE MENTEREALE
"DISSONANZA COGNITIVA"
La ricerca psicologica ha
dimostrato che se una qualsiasi di queste tre componenti cambia, le
altre due si modificheranno per ridurre la dissonanza cognitiva.
Quindi il controllo del comportamento, il controllo dei pensieri e il
controllo delle emozioni sono gli strumenti che le sette distruttive
utilizzano per manipolare mentalmente i loro adepti. A queste tre
componenti Hassan aggiunge il controllo delle informazioni
finalizzato a limitare le capacità di pensiero indipendente
dall’individuo. Riporto di seguito gli schemi con cui Hassan
illustra le modalità di controllo del comportamento, controllo
dell’informazione, controllo del pensiero e controllo delle
emozioni utilizzate dai culti distruttivi.
Il controllo del comportamento:
Regolazione della realtà fisica
dell’individuo:
• dove, come e chi il membro vive e
frequenta.
• che tipo di abbigliamento, colori,
acconciatura indossa.
• che cibo mangia, beve, adotta e
rifiuta.
• quanto tempo per dormire riesce ad
avere.
• dipendenza finanziaria.
• poco o inesistente tempo libero per
i piaceri, il divertimento, le vacanze.
2. Dedicare molto del proprio tempo a
sedute di indottrinamento e rituali del gruppo;
3. Deve chiedere l’autorizzazione
per decisioni importanti.
4. Deve riferire ai superiori,
pensieri, sentimenti e attività.
5. Premi e punizioni (tecniche di
modificazione comportamentale-positivo e negativo).
6. Individualismo scoraggiato: prevale
il pensiero di gruppo.
7. Regole e regolamenti rigidi.
1. Il controllo delle informazioni:
Uso dell’inganno:
• trattenere deliberatamente
informazioni.
• distorcere le informazioni per
renderle più accettabili.
• palesi menzogne.
2. Scoraggiare o minimizzare fonti
informative esterne al gruppo:
• libri, articoli, giornali,
riviste,TV, radio.
• informazioni critiche.
• ex membri.
• mantenere i membri così occupati
da non avere il tempo per pensare o per controllare personalmente.
3. Compartimentazione
dell’informazione: dottrine per esterni, dottrine per interni:
• l’informazione non è
liberamente accessibile.
• l’informazione varia a missioni e
livelli diversi in un ambito piramidale.
4. Incoraggiare lo spiarsi a vicenda:
• riferire alla leadership pensieri,
sentimenti e azioni devianti.
• comportamento individuale osservato
dall’intero gruppo.
• la leadership decide chi “ ha
bisogno di sapere “ cosa e quando.
5. Uso estensivo di informazioni e
propaganda auto-generate:
• bollettini, riviste,
pubblicazioni, audiocassette, videocassette ed altri mezzi.
• citazioni erronee, affermazioni di
fonti esterne presentate fuori contesto.
6. Uso immorale della confessione:
• “ peccati “ usati per abolire
i confini dell’identità.
• il passato usato per manipolare e
controllare; nessun perdono o assoluzione.
7. Bisogno di obbedienza e
indipendenza.
Controllo del pensiero:
1. Si deve interiorizzare la dottrina
del gruppo come “ Verità “.
• adottare la mappa della realtà
del gruppo come “ Realtà “ (mappa=realtà).
• pensiero in bianco- e- nero.
• bene contro male.
• noi contro loro (interni contro
esterni).
2. Utilizzo del
linguaggio caricato (ad esempio, “ clichè blocca-pensiero). Le
parole sono gli strumenti che usiamo per pensare. Questo “
linguaggio “ speciale limita invece che espandere la comprensione,
e può addirittura bloccare il pensiero in generale, serve a ridurre
la complessità dell’esperienza in poche parole banali e piatte;
3. Vengono incoraggiati soltanto
pensieri “ buoni “ e “ appropriati “.
4. Utilizzo di tecniche ipnotiche per
indurre stati mentali alterati.
5. Manipolazione dei ricordi, si
inculcano falsi ricordi.
6. Uso di tecniche blocca-pensiero per
impedire il “ test della realtà “ bloccando i pensieri “
negativi “, e permettendo soltanto pensieri “ positivi “ .
• negazione, razionalizzazione,
giustificazione, illusione.
• litanie
• preghiere
• parlare in gergo
• cantare o mormorare
7. Rifiuto dell’analisi razionale,
del pensiero critico, della critica costruttiva. Nessuna domanda
critica sul leader, dottrina o politica sembra essere legittima.
8. Nessun sistema di credenze
alternativo è considerato legittimo, buono o utile.
Controllo emotivo:
1. Manipolare e restringere la portata
dei sentimenti.
2. Fare in modo che la persona pensi
che se esistono problemi è sempre colpa sua, mai del leader o del
gruppo.
3. Uso eccessivo del senso di colpa:
A. colpa per l’identità
• chi sei (non stai vivendo secondo
il tuo potenziale)
• il vostro passato
• le persone che frequentate
• i vostri pensieri, sentimenti,
azioni.
B. colpa sociale
C. colpa storica
4. Uso eccessivo della paura:
A. paura di pensare
B. paura del mondo esterno
C. paura dei nemici
D. paura di perdere la propria salvezza
E. paura di lasciare il gruppo o di
essere cacciato dal gruppo
F. paura della disapprovazione
5. Picchi emotivi eccessivi verso
l’alto o il basso.
6. Rituali e frequenti confessioni
pubbliche dei peccati.
7. Indottrinamento alla fobia:
inculcare paure irrazionali sull’uscita dal gruppo o addirittura
sulla critica all’autorità del leader. La persona soggetta a
controllo mentale non riesce a visualizzare un futuro positivo e
soddisfacente fuori dal gruppo:
A. nessuna felicità o appagamento
fuori dal gruppo
B. se ve ne andate subirete conseguenze
terribili: suicidio, pazzia, 10.000 reincarnazione, ecc.
C. evitare chi se n’è andato; paura
di essere rifiutato da amici, famiglia
D. non esiste mai una ragione legittima
per andarsene.
Secondo il punto di vista del gruppo
chi se ne va è “debole”, “indisciplinato”, “non
spirituale”, “terreno”, “plagiato da famiglia o assistenti”
o “sedotto da denaro, sesso, rock and roll”.
CREAZIONE DELL’
IDENTITA’ SETTARIA - Il controllo del comportamento,
dell’informazione, del pensiero, e delle emozioni, scrive Hassan,
hanno ciascuno in sé il potenziale per alterare in modo
significativo l’identità della persona ma quando queste quattro
forme di controllo vengono utilizzate insieme l’effetto è molto
più estremo. Le sette, manipolano in modo consistente gli elementi
che formano l’identità individuale e il controllo mentale
settario, dissocia la persona dalla sua identità autentica, e rende
la sua nuova identità settaria dipendente dal gruppo. Dal punto do
vista della salute mentale, il controllo mentale settario scomponigli
elementi della psiche individuale in un’altra personalità distinta
e l’adepto arriva a mostrare la sintomatologia classico di un
“disordine dissociativo”. E’ per questo che le famiglie
dell’edepto e i suoi amici rimangono colpiti e preoccupati dal
cambiamento radicale della personalità del loro caro tanto da
stentare a riconoscerlo: per diventare un buon adepto è stato
indottrinato a manipolare e sopprimere il vecchio sé. Per facilitare
questo processo gli è stato affidato un nome nuovo, abbigliamento
nuovo, nuova acconciatura, un nuovo modo di parlare, una nuova
“famiglia”, nuovi “amici”, nuovi pensieri, nuove emozioni, e
una nuova relazione con Dio. L’adepto, spiega Hassan, perde così
qualsiasi punto di contatto con la sua realtà familiare e sociale, e
comincia ad operare con criteri della nuova identità settaria, con
cui sarà difficile entrare in contatto con gli usuali punti di vista
validi per la maggior parte delle persone perché l’uso di tecniche
di controllo mentale distruttivo lede la possibilità di qualunque
condivisione con chi non appartiene all’universo circoscritto della
setta. Per entrare ancora più nello specifico della creazione
dell’identità settaria Hassan ci fa sapere che il metodo più
comune per modellare l’identità settaria è accoppiare un nuovo
membro con uno anziano. Il nuovo membro, definito “bambino
spirituale”, viene istruito a imitare in tutto e per tutto il
“genitore spirituale” fino ad arrivare ad imitarlo anche nella
voce. La finalità è quella di creare tanti cloni del leader. In
pratica, possiamo dire che l’adepto sottoposto a manipolazione
mentale cade in un profondo stato regressivo ed inizia ad attivare,
come il bambino piccolo con i genitori dai quali è in tutto e per
tutto dipendente, meccanismi imitativi che lo portano a voler pensare
come il leader, ad agire come lui, a sentire come lui, a parlare come
lui, a camminare come lui. Hassan nella sua analisi dei processi di
manipolazione mentale riprende il lavoro di Edgan Shein, “Coercive
Persuasion”, tutti e due si rifanno al modello di riforma del
pensiero di Kurt Lewin che descrive il processo di controllo mentale
suddividendolo in tre fasi:
Scongelamento: il processo di
scomposizione della persona.
A. disorientamento/confusione
B. privazione sensoriale e/o
sovraccarico sensoriale
C. manipolazione fisiologica
• privazione del sonno
• privazione della privacy
• cambiamento di dieta
D. ipnosi
• regressione
• visualizzazione
• raccontare leggende e metafore
• doppi sensi linguistici, uso della
suggestione
• meditazione, litanie, preghiere,
canti
E. portare la persona a criticare la
propria identità
F. ridefinizione del passato
individuale (inculcare falsi ricordi, dimenticare i ricordi positivi
del passato).
2. Cambiamento: il processo di
indottrinamento.
A. creazione ed imposizione graduale di
una nuova “identità”
• formalmente con sedute di
indottrinamento
• informalmente da membri, nastri,
libri, ecc.
B. uso di tecniche di modificazione
comportamentale
• premi e punizioni• uso di
tecniche blocca-pensiero
• controllo dell’ambienteC.
manipolazione mistica
D. uso di tecniche ipnotiche o che
alterano la mente in altro modo
• ripetizione, monotonia, ritmo
• uso eccessivo di litanie,
preghiere, ordini, visualizzazioni
E. uso di confessioni e testimonianze,
studi individuali, attività di gruppo
3. Ricongelamento: il processo di
consolidamento della nuova identità.
A. consolidamento della nuova identità,
abbandono della vecchia
• separazione del passato,
diminuzione o eliminazione dei contatti con famiglia e amici
• rinuncia a beni importanti e
donazione del patrimonio
• inizio di attività della setta:
reclutamento, raccolta di fondi, trasferimento e convivenza con altri
membri
B. nuovo nome, nuovo abbigliamento,
nuova acconciatura, nuovo linguaggio, nuova “famiglia”
C. l’indottrinamento continua:
seminari, corsi, ritiri.
Nella fase dello
“scongelamento”, quindi la propria identità inizia a
sciogliersi, a liquefarsi, questo accade nella fase del reclutamento.
Durante il cosiddetto “indottrinamento” inizia ad avvenire il
cambiamento che poi porta al “ricongelamento” nella nuova
identità settaria. Aiutare una persona che è stata manipolata
mentalmente significa quindi dover sciogliere il falso sé
strutturatosi attraverso la manipolazione e lavorare attraverso un
viaggio nella memoria alla riscoperta del sé più autentico che
nessun culto distruttivo, per quanto potente, può cancellare del
tutto.
a cura di: Ciarafoni Ilaria
BIBLIOGRAFIA “Sette
Sataniche” (Vincenzo Mastronardi, Ruben De luca, Moreno Fiori) -
“Mentalmente liberi” - “Come uscire da una setta” (Steven
Hassan) - “Il lavaggio del cervello: realtà o mito?” (Massimo
Introvigne) - “Le sette di Satana” - “Cronache dall’inferno”
(Mario Spezi)
fonte: http://www.cepic-psicologia.it
Franco Da Prato
Franco Da Prato