Qual'è
il limite della tolleranza, per giustificare la libertà di pensiero?
Vorrei
portare alla vostra attenzione un fatto che dovrebbe far discutere,
ovvero come le notizie, troppo spesso parziali e personali siano
contraddistinte da fugaci conoscenze di poche persone e riescano ad
avvolgere la comunità damanhur in un alone spirituale immeritato.
Dobbiamo considerare questo atteggiamento di promozione come una
sorta di autoreferenziazione per sostenere che la propria scelta è
limpida e le persone che fanno parte della propria sfera pure. Accade
invece che le nostre aspettative vengono disattese, scatta
l'autodifesa è la necessità di giustificare ogni cosa, sia
situazioni amorali, sia l'imbarazzo di sentirsi improvvisamente in
una situazione non desiderata. La formula vincente è “Non è
vero io conosco bene quelle persone...” un mantra che lascia
spazio solo alla personale imprudenza. La comunità damanhur non è
etico-spirituale, ma una realtà magico-esoterica. Dico ciò perché
molte notizie non prendono in considerazione la reale natura delle
cose. Questo atteggiamento porta inevitabilmente a fraintendimenti
anche molto fastidiosi ed offensivi nella libertà e nella onestà
intellettuale e morale altrui. E’ mio desiderio informarvi ad
esempio che le peculiarità della comunità damanhur non sono
compatibili con il cattolicesimo e con qualsiasi altra confessione
che ripudi la magia e le divinazioni. L'omertà impedisce agli
addetti ai lavori della comunità, per un motivo puramente economico,
di avvisare le persone dell’uso indiscriminato di magia,
stregoneria, divinazioni e l’abiura dei sacramenti cattolici e non
cattolici per adorare una divinità pagana aliena. Di aver giurato
obbedienza incondizionata al maestro, alla scuola di magia, alle loro
regole ed hai fini della comunità, che si pone al di sopra di ogni
legislazione e normativa sociale e religiosa e sopra ogni altro
gruppo. A suo tempo Monsignor Luigi Bettazzi espresse l’anatema
contro coloro che ne facevano parte, asserendo l'uscita dal
cattolicesimo degli adepti della comunità, al tempo non fece molto
scalpore, si pensava più ad una ritorsione del mondo cattolico, ma
non era così. Il monito nascondeva un preciso avviso anche per
coloro che avrebbero frequentato le attività, di qualsiasi natura
della comunità damanhur. Ed ha perfettamente ragione. Questa
specifica non è da intendere solo
per
difendere un credo piuttosto che un altro ma per la coerenza
nell’informazione, proprio in difesa di quella ostentata libertà
di pensiero sbandierata come un vessillo morale dalla comunità
damanhur. Nascondere le proprie intenzioni dietro tematiche modaiole
come l'ecologia e le energie rinnovabili, cui tra l'altro le
intenzioni non coincidono affatto con la realtà dei fatti è
scorretto. Ricordo a tal proposito il tempio ipogeo che è un abuso
condonato, la mancata risposta della comunità damanhur nel
dichiarare dove sono state scaricate le tonnellate di materiale
scavato nel tempio (questo è proprio poco ecologico) perché hanno
la necessità di illuminare tutta la notte i loro territori, perché
la tanto difesa natura deve lasciare spazio solo alle loro necessità
economiche o magiche vedi palazzine in bioedilizia e i menhir di
damjl e della baita, perché il Comune di Vidracco, il cui Sindaco e
giunta sono adepti della comunità damanhur incassa la quota annua di
sfruttamento della cava Torre Cives? Perché ha venduto la Vidracco
Energia ad una azienda romana (Ki energy) senza consultare i comuni
limitrofi per l'inceneritore? Quanti soldi ha riscosso il comune di
Vidracco dalla vendita del progetto dell'inceneritore dalla Ki
energy? Quanta ecologia c'è in un maestro illuminato che scorrazza
per l'Italia ed all'estero con un Pullman a gasolio da circa un
milione di euro, circondato da solerti inservienti? Queste e molte
altre curiose vicissitudini, mettono sotto una luce diversa questa
comunità. Non condanno l'idea che gruppi organizzati possano
giungere a soluzioni applicabili al modello sociale o che
rappresentino essi stessi una valida alternativa, condanno invece
quelle realtà che si mimetizzano come benefiche, proponendo stili di
vita mai sperimentati o nel caso, mai riusciti. Queste realtà si
nutrono della buonafede delle persone e dei gruppi che svolgono
seriamente il loro compito senza sensazionalismi. Io penso che in un
dialogo aperto anche con altre realtà comunitarie, non debbano
esserci secondi fini come l'autopromozione, non penso sia utile
ascoltare teorie alternative ecologiste o sperimentazioni sociali che
non hanno mai trovato alcuna applicazione pratica, ricordo a tal
proposito che la comunità damanhur si sostiene solo alla rigida
disciplina della scuola di meditazione, cui ogni cittadino
di livello A o B residente è obbligato a frequentare. Trovo
corretto aggiungere anche eventi di cronaca giudiziaria che hanno
interessato il maestro spirituale e la comunità tutta. Mi riferisco
alla condanna per evasione fiscale della guida spirituale,
alle cause di lavoro ed alla cronaca che ha messo in
evidenza la chiusura del loro centro salute per irregolarità
amministrative. Certamente non si può non aggiungere le inchieste
mediatiche di RAI3 off the report ed il libro OCCULTO ITALIA.
Comprendo che ognuno possa e debba esprimere le proprie opinioni dal
proprio punto di vista, ma sempre restando nel tema dell’oggettività.
Anche la comunità IL FORTETO è crollata sotto le inchieste
giudiziarie, così come la comunità ARKEON ha fatto la stessa fine,
tutte e due interessate e legittimate in qualche modo da Sacerdoti
e/o professionisti, che hanno messo ingenuamente a loro disposizione
lo spirito di carità, di servizio ed amore per condividere
sentimenti puri. Questo modus operandi non è certo ascrivibile a
qualsivoglia utopia filosofica che si esprima attraverso la
spiritualità. Così come loro, anche altre persone in buonafede si
fidano di ciò che dichiarano, senza considerare che sono solo
esternazioni di facciata. Trovo fondamentale l'onestà nel confronto,
della comunicazione e relazione con le persone con le quali si
stabilisce un dialogo, vuoi per lavoro, vuoi per puro diletto, vuoi
per condivisione di una passione. Nascondere aspetti così
determinanti in un dialogo aperto, sincero, propone solamente la
malafede, una condizione sbilanciata di confronto in cui la parte
interessata svolge solamente un ruolo fittizio per promuovere gli
affari economici della propria comunità o filosofia. Sono indignato
ed amareggiato per la leggerezza con cui vengono pubblicizzati certi
luoghi, minimizzando situazioni, quando non addirittura esaltandole
come solutorie dei mali del mondo. Il mio nome è Franco Da Prato e
sono una persona fuoriuscita dalla comunità damanhur, ho perduto
tutto abbandonando quella realtà, la mia fidanzata con la quale ho
condiviso nove anni di percorso su dieci, i miei amici, il mio lavoro
e circa dieci anni di contributi pensionistici, tutto questo perché
ho deciso di non condividere più aspetti omertosi collegati a fatti
criminosi come raccontati dalla cronaca. Questi eventi hanno di fatto
annullato ogni legame che i giuramenti espressi in nome della
rinascita dell'uomo nuovo, mi obbligavano al silenzio. Non si può
riferirsi alla rinascita dell'uomo quando questa ignora i principi
fondamentali su cui si basa la carta universale dei diritti
dell'uomo, le conquiste sociali del lavoro e della previdenza, della
salute pubblica, dei diritti per i minori e di quelli per la donna,
se il riconoscimento di una persona o di un gruppo si basa solo sulla
propria capacità di produzione, chiamata meritocrazia nella comunità
damanhur. Non ho rimpianti per la mia scelta, la vita è un insieme
di scelte, il mio timone è la coerenza. Se qualcuno sostiene che sia
mosso da risentimento ebbene ha ragione, sono risentito, indignato,
ed amareggiato per essere stato raggirato nei miei sentimenti ed
offeso nella mia intelligenza da personaggi con pochi scrupoli.
Io
penso che in questo periodo storico, caratterizzato da una profonda
confusione mediatica, sia quantomai necessario promuovere una
accurata selezione delle realtà esistenti, attraverso l'uso di nuovi
strumenti di indagine più severi e rispettosi della dignità e dei
diritti umani sanciti nella carta dei diritti universali dell'uomo.
Lasciando le cose come stanno c'è il rischio che alcune realtà
immature, come la comunità damanhur, inquinino il vero senso della
ricerca spirituale ed ecologica di questo tempo a danno di tutti gli
altri gruppi seriamente motivati.
http://www.caproespiatorio.net
questo è l'indirizzo del mio sito web, non è ancora completo, ma
sono presenti documenti e tematiche sufficienti per comprendere
meglio aspetti sottaciuti della comunità damanhur.
Riassumo i punti cardine di questa riflessione:
1)
Quale libertà
di pensiero
impone di nascondere alle persone di confessione cattolica e di altre
confessioni anche non cattoliche la vera natura della comunità
damanhur, considerata etico-spirituale, ma in realtà
magico-esoterica.
2)
Come può colui che ha espresso giuramenti
di totale adesione alla causa della comunità damanhur, giurando
fedeltà incondizionata al maestro alla comunità ed alla loro
costituzione, occupare ruoli istituzionali giurando anche sulla
Costituzione Italiana.
3)
Qual'è il limite di decenza in cui è considerato volontariato
una attività di servizio svolta all'interno della comunità
damanhur, cinque giorni su sette con orario d'ufficio e remunerata
con moneta complementare senza contribuzioni pensionistiche?
4)
Su quale principio pedagogico
si fonda l'indottrinamento dei minori nella comunità damanhur,
partecipanti fin dalla nascita ad ogni sorta di rituale
magico-esoterico?
Franco
Da Prato
Persona
fuoriuscita (per fortuna) dalla comunità damanhur