martedì 26 luglio 2011

Requiem per un morto: La discendenza Divina

III° Atto


Così il simbolo oggi è “libero”, tutte le operazioni collegate alla gestione dell' aspetto sociale e quello della scuola di meditazione è stata demandata agli adepti più anziani, questo significa che tutto ciò ciò che riguarda il vostro senso di disagio per tutte le contraddizioni che vivete sia nell'associazione federazione damanhur, sia nella scuola di meditazione, non appartengono al pensiero originale della vostra guida spirituale ma sono le successive elaborazioni dei vostri “fratelli” o “sorelle” più anziani, cioè, lui dice: “la limonata si fa' coi limoni” poi qualcuno prova, ed è un poco acida, allora aggiunge un poco di zucchero, che però non va bene a tutti perchè c'è chi è a dieta e chi ha il diabete, ma siccome la presunzione ed il tempo poi fanno dimenticare le aggiunte o le omissioni, si procede per approssimazione, il risultato finale è che la limonata si può fare con qualsiasi frutto, ma si deve all'atto di bere pensare al limone. E questa costante diluzione, della conoscenza è l'unica verità che descrive una razza un tempo evoluta, potenti contenitori di infinite conoscenze, oggi penoso colabrodo, in preda ad ogni sorta di emotività, in una difficile ripresa di coscienza. Causa la nostra stupidità che dipinge all'occasione situazioni di comodo, per giustificare le azioni sbagliate, dietro ai sorrisi di facciata, tanto oggi sbaglio io, domani tu, per non vedere, per nascondersi, tanto il culo mica è il mio.

Il modo migliore per nascondersi a se stessi è rendersi palesi agli altri

Questa è la mia prima citazione, penso, non so' se l'ha già coniata qualcun'altro o forse leggendola distrattamente in qualche libro, oggi è riaffiorata alla mia memoria per l'occasione, comunque sia, rende bene l'idea.
Per riassumere tutto ciò che potrete assimilare, in un contesto organizzato apparterrà solo ad un elaborato singolo o di gruppo, dove le necessità personali, occupano i primi posti, sempre quelli più comodi. Un conto sono le parole pronunciate dalla vivavoce, di un maestro vivente, un conto le sue azioni (coerenza), un'altro i suoi scritti, ancora diverso le parole riportate da un suo adepto, che non abbia comunque raggiunto lo stesso livello del maestro. Ma perchè un Maestro si fa chiamare, Maestro? Il Maestro è quella persona che attraverso la sua personale esperienza vissuta, è in grado di insegnarla a chi desidera impararla. C'è il Maestro spirituale, il Maestro d'arte, il Maestro di arti martiziali, insomma colui che è in grado di trasmettere la propria esperienza perché lui stesso l'ha incarnata. Dopo di lui, al gradino immeditamente sotto, la conoscenza comincia a diluirsi perché non é stata sufficientemente sperimentata nella propria vita e gradino dopo gradino, si finisce col trasmettere solo superstizione e citazioni di comodo. Questo aspetto della nostra natura umana ha dato il titolo a questo articolo. E' stato così per molti millenni e lo sarà ancora per altrettanti, fino a quando cioè, la nostra razza non sarà più in grado di riconoscersi nella Creazione, allora saremo tutti sostituiti, magari con qualcos'altro. Quando si fa' una ricerca bisogna scegliere sempre la posizione che occuperemo in un laboratorio, quella della cavia, o dello sperimentatore?
Un caloroso saluto a tutti i polletti che si credono aquile e che s'indignano, per i miei scritti, a tutti coloro che non ne hanno capito il senso, ed anche a quelli che osservano con distacco, la vita altrui, dietro una mascherina di presunta superiorità. Buon Carnevale a tutti! IloveLucy

Il prossimo post dal titolo: “Rinnoviamo il guardaroba!”

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